|
|
IN BREVE | |
Il
gioco con palla in movimento si realizza con un totale (1) e un campo stretto (2). L’evoluzione
del linguaggio, consentito dall’evoluzione tecnica degli strumenti
di ripresa e dal moltiplicarsi delle telecamere,
rompe l’unicum spaziale e temporale. Il rapporto tra totale
e campo stretto, prima articolazione grammaticale tra due inquadrature,
si arricchisce delle immagini provenienti da molti altri punti di
vista. Nasce una grammatica di ripresa e si definisce in
alcune situazioni chiave. Il
gioco con palla in movimento sopporta male il cambiamento del punto
di vista che, data l’imprevedibilità del calcio, porterebbe alla
perdita della percezione dello spazio. Ma tutt’altre regole valgono
per il gioco a palla ferma: dopo il fallo, prima della punizione,
prima della rimessa. Queste situazioni consentono una ricca articolazione
del linguaggio, perché a gioco fermo la perdita della corretta percezione
dello spazio è poco influente. Altre modalità di racconto della partita di giocano sull’asse del tempo. La diretta
televisiva nasce come identità tra tempo reale e tempo televisivo.
Il replay è una deliberata rottura di questo principio; con il rallenty
siamo ad una doppia manipolazione del tempo, ma l’alternanza tra azione
in diretta e azione registrata è oggi una delle condizioni essenziali
per il racconto della partita. |
|
Giancarlo TOMASSETTI |