CHAMPIONS LEAGUE 2007/2008

Regia e produzione

 
La Champions League è un “campionato di calcio europeo per club”, tenuto ai migliori livelli di qualità calcistica e televisiva, realizzato in ciascun paese dal broadcaster che ne detiene i costosi diritti e lo mette in onda. Nell’opinione di molti è un avvenimento calcisticamente e televisivamente più importante dei campionati europei per nazione. La differenza è che questi si svolgono in un unico turno e le partite di Champions vanno da settembre a maggio, dando l’idea di una serie di partite invece che di un campionato vero e proprio.
Per conto dell’UEFA, tutte le attività di tipo logistico sono gestite e coordinate dalla Team Marketing: accrediti, studi e scenografie; briefing e conferenze stampa; rapporti con i clubs; hightlights e magazine. Allo stesso modo, la Team stabilisce standard tecnici minimi, organizza seminari, armonizza le differenze tecniche e filosofiche di ripresa, garantisce gli sponsor, detta le procedure di lavoro.
Il confronto televisivo a cui la RAI è stata chiamata avviene soprattutto con network tematici specializzati: Sky e ITV inglesi, Premiere tedesca, Canal Plus francese, Antenna 3 spagnola, Sky italiana. La nostra è una delle poche televisioni generaliste impegnata nella produzione del segnale internazionale. Ciò nonostante, pur godendo di scarsa considerazione nell’ambito europeo per la modestia dei mezzi tecnici e l’assenza dalla produzione internazionale del calcio, la RAI è stata apprezzata quest’anno, sia nella qualità del prodotto, sia in quella dei servizi.


Nota

Questo risultato si deve innanzitutto alla scelta della Dirigenza Aziendale di offrire mezzi sufficienti ad una “equipe scelta e stabile”, così come era stato chiesto in fase di impostazione. Questa scelta, che è stata operativamente attuata da Pianificazione, dalla Produzione di Milano e dalla RTCS di Roma per i registi, ha consentito ai tecnici della produzione di allinearsi alle procedure Champions senza incidenti vistosi. Ha consentito inoltre a registi, cameramen e replaisti un coerente percorso formativo, l’addestramento sulla partita e la sua correzione.

Regia

I risultati produttivi e di regia della stagione Champions 2006-07 sono positivi: la produzione RAI si è collocata nello standard della migliore produzione europea, alla pari di quella dei network tematici.
In questo quadro positivo, mi rammarico per due cose:

  •  questo costoso sforzo formativo ed i risultati conseguiti non hanno ancora una soddisfacente ricaduta nelle altre partite di cartello della RAI (Coppe e, soprattutto, Nazionali); il nostro resta un risultato aziendale di nicchia.
  •  Il secondo punto riguarda presente e futuro della Champions: aver conseguito la maturità internazionale non significa aver conseguito l’eccellenza.

Non sorprenda. Poiché è questo il centro della mia nota, userò una metafora per definire il risultato attuale e prospettare il lavoro futuro, guardando alla finale di Roma 2009. Come responsabile di regia ho allenato un gruppo di atleti che erano capaci di correre i 100 metri in 11 secondi. Oggi abbiamo una squadra che corre in 10 secondi. Non c’è chi non capisca che non è stato difficile recuperare 1 secondo ma che sarà molto più difficile limare i prossimi decimi di secondo. Non solo: devo dire che, se fermassimo gli allenamenti per qualche mese, non sarebbero più garantiti neppure i 10 secondi.
La competizione nel calcio internazionale vive sul miglioramento della qualità. Lo standard di ripresa è la tessera per entrare nel club; solo la ricerca dell’eccellenza ci consentirà di restarci, producendo uno sforzo maggiore solo per alcuni decimi di secondo.
Mi scuso per la prolissità e traduco la metafora in alcune indicazioni concrete, anche se non ancora in un programma definito.

Relativamente agli aspetti di regia:

  • considero un dato non eludibile la “stabilità di una squadra tecnica scelta”;
  •  sarebbe importante ripartire con le stesse squadre tecniche (MI 4 e BO 1);
  • quando si dovesse operare con due squadre (metti, Roma e Milano) sulle stesse 9-10 partite, chiederò che venga salvaguardato il nucleo centrale degli operatori e del gruppo di coordinamento;
  • l’unità replay dovrà essere riformulata come regia-replay: il confezionamento dei replay è compito di una regia separata, che include anche hightlights e coperture mirate;
  • generalmente: bisognerà implementare le fasi di formazione e addestramento;
  • in modo specifico: bisognerà riprendere la sperimentazione su alcune tecnologie di ripresa: polecam, binari moderni (anche sul fronte di ripresa), testate dietro le porte (gestite da un solo operatore), analisi del “palla dentro-palla fuori”, il fischietto elettronico, una spider-cam nazionale (ne avremo bisogno di più d’una ai Mondiali di nuoto).
  • l’ipotesi di passaggio alla produzione in HD deve tener conto:
    1.  degli attuali standard di produzione internazionale e nazionale, sia per le riprese che per i replay;
    2. della futura produzione 2009 e della finale di Roma, la cui copertura internazionale supererà le trenta telecamere;
    3.  della modalità di “trasloco” di cameramen e replaisti sui nuovi mezzi.

 

Produzione

La stagione 2007-08 vedrà probabilmente 4 squadre italiane impegnate in
Champions, due a Roma e due a Milano, con preliminari per la Lazio e inizio
campionato da metà settembre.
Il contratto prevede di produrre direttamente in Italia la migliore partita del
mercoledì messa in onda da RAI. Bisognerà inoltre prevedere due tipi di
personalizzazione: quella pesante delle partite messe in onda il mercoledì, sia in Italia che all’estero, e quella leggera delle partite del martedì, sia all’estero che in Italia. Capitolo a parte è la personalizzazione della finale, specie se con squadra italiana.
Ci viene richiesto con insistenza di produrre subito in 16/9 e, appena possibile, in HD; non dovremmo avere problemi per i 16/9 (eccetto che per le troupe
ENG); credo invece che per l’HD non ci siano risorse sufficienti per la produzione dei replay, soprattutto in SSM.

Dall’esperienza del primo anno, queste sono le principali esigenze emerse:

  •  gli OBvan internazionale e nazionale (MI 4 e BO 1) sono stati appena
    sufficienti per l’attuale standard produttivo; l’internazionale ha controllato 14-18 telecamere, con l’aiuto del nazionale, che ne ha utilizzate 5-6; il mezzo di BO era inadeguato per la finale ad Atene;
  •  è invece del tutto insufficiente il mezzo di replay; ricordo che vige da tempo, negli standard internazionali, l’equivalenza tra numero di telecamere e numero di replay e il mezzo di replay è una regia equivalente a quello della ripresa;
  •  è necessario – come criterio generale – pianificare con certezza le risorse
    tecniche e il progetto editoriale, almeno due mesi prima dell’evento;
  • è indispensabile la costante presenza, sia in orari d’ufficio, sia sul luogo
    dell’evento, di un delegato APE che tenga con continuità i rapporti con Team, con gli altri broadcaster, dall’impostazione dell’evento fino al controllo delle fatturazioni finali;
  • l’utilizzazione dei Services locali non ha dato esiti positivi negli stadi europei;
    sembrerebbe utile ripensare all’utilizzazione di mezzi interni, ove possibile,
    almeno per le personalizzazioni pesanti;
  • le personalizzazioni leggere all’estero debbono essere seguite da nostri delegati alla produzione (almeno 4, con un coordinatore che pianifica la produzione e tiene i rapporti con la Team Marketing e gli Host Broadcasters);
  •  devo infine far notare che sui notevoli costi di produzione pesano 130-150.000 euro di costo-trasponder.

Grazie per la vostra attenzione.

Fernando Castorina (produzione)
Giancarlo Tomassetti (regia)


Giancarlo TOMASSETTI

info@sportregiatv.it