La Champions League è un “campionato di calcio europeo per club”, tenuto ai
migliori livelli di qualità calcistica e televisiva, realizzato in ciascun paese
dal broadcaster che ne detiene i costosi diritti e lo
mette in onda. Nell’opinione di molti è un avvenimento calcisticamente e
televisivamente più importante dei campionati europei per nazione. La differenza
è che questi si svolgono in un unico turno e le partite di Champions vanno da
settembre a maggio, dando l’idea di una serie di partite invece che di
un campionato vero e proprio.
Per conto dell’UEFA, tutte le attività di tipo logistico sono gestite e
coordinate dalla Team Marketing: accrediti, studi e scenografie; briefing e
conferenze stampa; rapporti con i clubs; hightlights e magazine. Allo stesso
modo, la Team stabilisce standard tecnici minimi, organizza seminari, armonizza
le differenze tecniche e filosofiche di ripresa, garantisce gli sponsor, detta
le procedure di lavoro.
Il confronto televisivo a cui la RAI è stata chiamata avviene soprattutto con
network tematici specializzati: Sky e ITV inglesi, Premiere tedesca, Canal Plus
francese, Antenna 3 spagnola, Sky italiana. La nostra è una delle poche
televisioni generaliste impegnata nella produzione del segnale internazionale.
Ciò nonostante, pur godendo di scarsa considerazione nell’ambito europeo per la
modestia dei mezzi tecnici e l’assenza dalla produzione internazionale del
calcio, la RAI è stata apprezzata quest’anno, sia nella qualità del prodotto,
sia in quella dei servizi.
Nota
Questo risultato si deve innanzitutto alla scelta della Dirigenza Aziendale di
offrire mezzi sufficienti ad una “equipe
scelta e stabile”, così come era stato chiesto in fase di
impostazione. Questa scelta, che è stata operativamente attuata da
Pianificazione, dalla Produzione di Milano e dalla RTCS di Roma per i registi,
ha consentito ai tecnici della produzione di allinearsi alle procedure Champions
senza incidenti vistosi. Ha consentito inoltre a registi, cameramen e replaisti
un coerente percorso formativo, l’addestramento sulla partita e la sua
correzione.
Regia
I risultati produttivi e di regia della stagione Champions 2006-07 sono
positivi: la produzione RAI si è collocata nello standard della migliore
produzione europea, alla pari di quella dei network tematici.
In questo quadro positivo, mi rammarico per due cose:
- questo costoso sforzo formativo ed i risultati conseguiti non
hanno ancora una soddisfacente ricaduta nelle altre partite di cartello
della RAI (Coppe e, soprattutto, Nazionali); il nostro resta un risultato
aziendale di nicchia.
- Il secondo punto riguarda presente e futuro della Champions: aver
conseguito la maturità internazionale non significa aver conseguito
l’eccellenza.
Non sorprenda. Poiché è questo il centro della mia nota, userò una metafora
per definire il risultato attuale e prospettare il lavoro futuro, guardando alla
finale di Roma 2009. Come responsabile di regia ho allenato un gruppo
di atleti che erano capaci di correre i 100 metri in 11 secondi. Oggi abbiamo
una squadra che corre in 10 secondi. Non c’è chi non capisca che non è stato
difficile recuperare 1 secondo ma che sarà molto più difficile limare i prossimi
decimi di secondo. Non solo: devo dire che, se fermassimo gli allenamenti per
qualche mese, non sarebbero più garantiti neppure i 10 secondi.
La competizione nel calcio internazionale vive sul miglioramento della qualità.
Lo standard di ripresa è la tessera per entrare nel club; solo la ricerca
dell’eccellenza ci consentirà di restarci, producendo uno sforzo maggiore solo
per alcuni decimi di secondo.
Mi scuso per la prolissità e traduco la metafora in alcune indicazioni concrete,
anche se non ancora in un programma definito.
Relativamente agli aspetti di regia:
- considero un dato non eludibile la “stabilità di una squadra tecnica
scelta”;
- sarebbe importante ripartire con le stesse squadre tecniche (MI 4
e BO 1);
- quando si dovesse operare con due squadre (metti, Roma e Milano) sulle
stesse 9-10 partite, chiederò che venga salvaguardato il nucleo centrale
degli operatori e del gruppo di coordinamento;
- l’unità replay dovrà essere riformulata come regia-replay: il
confezionamento dei replay è compito di una regia separata, che include
anche hightlights e coperture mirate;
- generalmente: bisognerà implementare le fasi di formazione e
addestramento;
- in modo specifico: bisognerà riprendere la sperimentazione su alcune
tecnologie di ripresa: polecam, binari moderni (anche sul fronte di
ripresa), testate dietro le porte (gestite da un solo operatore), analisi
del “palla dentro-palla fuori”, il fischietto elettronico, una spider-cam
nazionale (ne avremo bisogno di più d’una ai Mondiali di nuoto).
- l’ipotesi di passaggio alla produzione in HD deve tener conto:
- degli attuali standard di produzione internazionale e
nazionale, sia per le riprese che per i replay;
- della futura produzione 2009 e della finale di Roma, la cui
copertura internazionale supererà le trenta telecamere;
- della modalità di “trasloco” di cameramen e replaisti sui
nuovi mezzi.
Produzione
La stagione 2007-08 vedrà probabilmente 4 squadre italiane impegnate in
Champions, due a Roma e due a Milano, con preliminari per la Lazio e inizio
campionato da metà settembre.
Il contratto prevede di produrre direttamente in Italia la migliore partita del
mercoledì messa in onda da RAI. Bisognerà inoltre prevedere due tipi di
personalizzazione: quella pesante delle partite messe in onda il
mercoledì, sia in Italia che all’estero, e quella leggera delle partite
del martedì, sia all’estero che in Italia. Capitolo a parte è la
personalizzazione della finale, specie se con squadra italiana.
Ci viene richiesto con insistenza di produrre subito in 16/9 e, appena
possibile, in HD; non dovremmo avere problemi per i 16/9 (eccetto che per
le troupe
ENG); credo invece che per l’HD non ci siano risorse sufficienti per la
produzione dei replay, soprattutto in SSM.
Dall’esperienza del primo anno, queste sono le principali esigenze emerse:
- gli OBvan internazionale e nazionale (MI 4 e BO 1) sono stati
appena
sufficienti per l’attuale standard produttivo; l’internazionale ha
controllato 14-18 telecamere, con l’aiuto del nazionale, che ne ha
utilizzate 5-6; il mezzo di BO era inadeguato per la finale ad Atene;
- è invece del tutto insufficiente il mezzo di replay; ricordo che
vige da tempo, negli standard internazionali, l’equivalenza tra numero di
telecamere e numero di replay e il mezzo di replay è una regia equivalente a
quello della ripresa;
- è necessario – come criterio generale – pianificare con certezza
le risorse
tecniche e il progetto editoriale, almeno due mesi prima dell’evento;
- è indispensabile la costante presenza, sia in orari d’ufficio, sia sul
luogo
dell’evento, di un delegato APE che tenga con continuità i rapporti con
Team, con gli altri broadcaster, dall’impostazione dell’evento fino al
controllo delle fatturazioni finali;
- l’utilizzazione dei Services locali non ha dato esiti positivi negli
stadi europei;
sembrerebbe utile ripensare all’utilizzazione di mezzi interni, ove
possibile,
almeno per le personalizzazioni pesanti;
- le personalizzazioni leggere all’estero debbono essere seguite da nostri
delegati alla produzione (almeno 4, con un coordinatore che pianifica la
produzione e tiene i rapporti con la Team Marketing e gli Host Broadcasters);
- devo infine far notare che sui notevoli costi di produzione pesano
130-150.000 euro di costo-trasponder.
Grazie per la vostra attenzione.
Fernando Castorina (produzione)
Giancarlo Tomassetti (regia)
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