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Dalla televisione che imita la realtà: “vi faremo sentire la partita come se foste allo stadio”…. alla televisione che crea il proprio linguaggio Con questa seconda affermazione voglio solo smentire quella iniziale ma, operativamente, non significa ancora nulla di preciso In effetti: Descriviamo allora i suoni che ci interessano, con un metodo immaginario
rubato alla ricerca archeologica: In superficie troveremo il tappeto sonoro dello stadio che va modulato sulla situazione di gioco; sotto questo strato indistinto, potremmo individuare i gruppi sonori: dalle tifoserie, alle ola, ai gruppi di tifosi, alle panchine; ad un terzo livello, essenziale al piacere del gioco è il suono del calcio sulla palla e la palla contro la traversa e, essenziale alla comprensione della partita, è il fischio dell’arbitro;
infine, per entrare in campo, al quarto livello dalla superficie le espressioni verbali e di agonismo dei giocatori l’incitamento, il richiamo al compagno, il portiere che sistema la barriera, il giocatore colpito, lo sforzo fisico, il contrasto sulla palla, i fiati, il silenzio sul tiro di rigore…prima dell’esplosione del gol!!! Siamo tornati in superficie.
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Giancarlo TOMASSETTI |