CHAMPIONS LEAGUE 2006/2007

FILOSOFIA DEI REPALY


Vi riassumo il risultato di una ricerca sulle differenze di ripresa tra le due partite di finale della Coppa del Mondo che hanno assegnato la vittoria alla nostra Nazionale di Calcio: Italia-Germania dell’82 e Italia-Francia di quest’anno. 

Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, l’aumento del numero delle telecamere (da 7/9 a 18/25) non produce un maggior numero di stacchi (circa 400 in 90’) ma raddoppia il numero dei replay e quadruplica quello dei frammenti….

Ovvero: la rivoluzione non sta nel numero delle telecamere e dei lungofocali… se non in quanto funzionali per i replay! La rivoluzione della partita è nell’hard disk e nel server. La partita continua ad essere totale e campo stretto….

Detto questo, ribadiamo i principi: l’azione live è più importante della ripetizione, il replay è il più formidabile strumento di spettacolarizzazione della partita (ed è concessa solo allo spettatore televisivo). Quale replay?

Ho ricordato ai nostri replaysti che, storicamente, il replay è

  1. semplice ripetizione dell’azione, eventualmente rallentata
  2. specifica dell’azione live, riproposta da camere diverse
  3. commento dell’azione, per il tramite dell’espressione

Conosciamo le modalità di specifica dell’azione: il tiro teso va riproposto in totale, il dribbling in campo stretto, il fallo in dettaglio e così via… ne discuteremo.

Ma abbiamo la possibilità di commentare l’azione con la reazione… di ricordare l’azione usando il replay a flash back e coniugandolo con l’emozione… ma anche di contrapporre espressione ed espressione, entrando nelle storie individuali dei giocatori…

Ho chiesto ai replaysti la chiarezza dell’azione e l’emozione della reazione.

 

Aggiornamenti

In fase di Conferenza di Produzione abbiamo esemplificato i criteri di chiarezza nella riproposizione della azione (uso della camera secondo il tipo di azione seguita dalla reazione emotiva, al fine di umanizzare il gioco tecnico del calcio.

Abbiamo escluso la ripetizione inutile del replay sulla stessa azione.

Abbiamo istituito il replay flashback attraverso la creazione della clip da mandare qualche minuto dopo dell'azione

 

Dopo la prima partita, abbiamo ipotizzato di

  1. far seguire sempre l’emozione all’azione
  2. mandare le segnalazioni del coach in play (usando la dissolvenza) a conclusione dell’azione
  3. controllare ulteriormente la validità dell’azione da mandare in replay o astenersi
  4. controllare la contestualizzazione della clip

 

Dopo la seconda partita, abbiamo ulteriormente corretto l'obiettivo

  1. limitare al chiaro e all'essenziale le segnalazioni del coach
  2. rivedere il concetto di clip e della sua contestualizzazione
     
Giancarlo TOMASSETTI

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