Alec Weeks, decano dei registi del calcio inglese (ha diretto la
finale Inghilterra-Germania del 1966) descrive così il camera
discipline:
“For example, if a penalty occurs, what is the
sense of one’s master camera – camera 1- zooming in to the fallen player
(the player who was fouled) when five other cameras also offer exactly
the same shot. Camera 1 should have a general view of the incident
including the player who was fouled, the player who committed the foul
and where it was committed. Within a split second, one camera should
have in close up the player who committed the foul, another camera the
player who was fouled and a further camera, the referee. Another camera,
the group of players protesting.....This is camera discipline.”
Il nostro camera plan è stato costruito in funzione di un camera
discipline, il quale risulta già praticamente delineato nelle sue linee
fondamentali. Poiché il camera discipline riguarda essenzialmente
l’attività dei cameramen, è per me non solo utile ma indispensabile
coinvolgerli nell’operazione. Pur avendo in mente uno schema
“ragionevole” di camera discipline, sapendo che possono darsi soluzioni
diverse da quelle che propongo, chiedo sempre di fare una riunione prima
di ogni partita. Espongo la mia proposta, la confronto con i cameramen
ed eventualmente la modifico. Il camera discipline risulterà quindi un
raggiunto accordo tra regista e cameramen. Il compito del camera
discipline è quello di costruire un sistema di totali e campi stretti
per ogni azione della partita e per tutti i suoi protagonisti a gioco
fermo, con un procedimento che sia semplice, coerente
ed economico.
Queste tre caratteristiche –
semplicità, coerenza, economicità – non sono casuali: rappresentano
i criteri raccomandati dagli organismi internazionali che si occupano
della copertura dei grandi eventi, calcistici e no. Varrà la pena di
esaminarli uno alla volta.
Il criterio di semplicità
Potrei riferirmi all’espressione illustre del “rasoio di Occam” (“canone
metodico di semplificazione postulato dal filosofo inglese Guglielmo di
Occam nella prima metà del 14° secolo e variamente formulato: la
complessità non deve essere postulata senza necessità, oppure i
concetti non debbono essere accresciuti senza che ve ne sia bisogno”).
Si dice sostanzialmente la stessa cosa con la nota espressione inglese
take it easy (in romanesco si direbbe: falla semplice!).
Nel nostro caso sta a dire che ogni camera deve svolgere il minor numero
possibili di funzioni, meglio se una e una sola. Per esempio, la
retroporta alta non può essere chiamata a fare la personality
sull’arbitro (come accade nella nostra ipotesi con quattro camere); le
due camere in reverse non possono alternare l’azione con la panchina; la
camera della panchina non deve occuparsi dell’azione ecc. ecc.
Il criterio di coerenza.
Sta a dire che la camera svolge
“coerentemente” la stessa funzione in ogni situazione di gioco e che non
debba cambiarla di volta in volta. Per esempio, non deve darsi il caso
che chi copre il protagonista del gioco debba andare sull’arbitro o che
la retroporta si occupi della panchina sostituendosi alla telecamera
designata ecc.ecc.
Il criterio di economicità
E’ un
po’ più complesso. Non si tratta soltanto dell’economia nel numero delle
camere, quanto dell’equilibrio del sistema. Quindi non vuol dire più o
meno camere. Piuttosto dice che, con le camere in dotazione, la ripresa
copre prioritariamente i fatti fondamentali, poi quelli di
arricchimento. In negativo dice che, se le camere non ci sono, alcuni
fatti non si coprono (meglio se non i fondamentali). Per esempio: con il
nostro impianto a 4 camere, non possiamo avere i fuori gioco. Con il
nostro impianto a 9 camere, non possiamo avere le goal line (le camere
in asse con i pali delle porte per valutare se la palla è dentro o
fuori), ecc.ecc. Il criterio di economicità viene violato se, con un
impianto a quattro camere, ne destino due al fuori gioco; se, con un
impianto a nove camere, ne destino due alle goal line.
Questi sono i criteri a cui io mi attengo nella formulazione del camera
plan e del camera discipline. Con il camera discipline si risolvono
tutti i problemi? No. Nonostante tutti i nostri sforzi vòlti a dare
ordine allo spontaneismo (sarebbe meglio dire all’“anarchia” da non
scambiare con “creatività”), ciò nonostante avremo situazioni di gioco
in cui questi criteri mostreranno qualche contraddizione. Ragione di più
per portare una proposta e verificarla con i cameramen.
A
questo punto della lezione, di solito, prendevo spunto dall’ultimo
camera plan utilizzato per il mio lavoro e ne elaboravo il camera
discipline possibile (con una decina di camere, il rapporto camera
plan/camera discipline non presenta problemi). Faccio la stessa cosa
oggi (2011) utilizzando il camera plan stabilito per il Campionato di
calcio, con una dotazione di 8 o 12 o 14 telecamere. Ecco quello da 8,
così posizionate (con la numerazione da me usata per la monitoria). Per
quello da 12 camere basterà una appendice.
1 – 16m Sn 2
– campo stretto 3 – totale 4 – piattina 5 – 16m Ds 6 -
retro porta bassa 7 – reverse 8 – camera in curva
Durante il briefing, che bisogna tenere ogni volta con i cameraman e
i replaysti (meglio se assiste anche il mixer video), il regista
“espone” e “concorda” il ruolo di ogni camera in ogni azione di gioco,
rispettando quei criteri di semplicità, coerenza, economicità a
cui ci siamo riferiti.
Con una premessa generale, io distinguo
tra
- situazioni di gioco con palla in movimento (l’azione di gioco in
corso)
- situazioni di gioco con palla ferma (i protagonisti dell’azione)
Poi discuto singolarmente i due capitoli.
L’azione di
gioco si risolve nell’alternanza di totali e campi stretti,
seguendo le regole del “tackle, dribbling and short pass”.
Questo è quanto – sinteticamente - mi aspetto dalle singole camere
(circa il modo, vi rimando alle specifiche finali):
- Totale di gioco |
segue l’azione in totale |
- Campo stretto |
segue l’azione dei giocatori a figura
intera |
- Piattina |
segue l’azione in dettaglio |
- 16m ds e sn |
seguono l’azione in totale con
riferimento al fuori gioco |
- curva |
segue l’azione in totale |
- retro bassa |
segue l’azione nella sua metà campo
garantendo il tiro |
- reverse |
segue l’azione in dettaglio solo sulla
sua fascia |
Nelle situazioni di gioco a palla ferma bisogna inquadrare i
principali protagonisti del gioco per ognuna delle 7 o 8
situazioni che si presentano in partita. Sono sostanzialmente queste: il
fallo, le punizioni, il gol, il rilancio del portiere, il fallo
laterale, il corner, il fuori gioco, il cambio dei giocatori. Per
ciascuna di queste situazioni riassumo la funzione di ogni camera
Fallo:
- Totale di gioco |
resta in totale |
- Campo stretto |
va su chi ha fatto il fallo |
- Piattina |
va su chi ha subito il fallo |
- 16m
ds e sn |
restano in totale per la ripresa
dell’azione – documenta la reazione del pubblico |
- curva |
va sull’arbitro |
- retro bassa |
non ha particolari compiti (se può resta
sull’area del fallo) |
- reverse |
documenta la reazione delle panchine |
Punizione: qui si distingue tra punizione con barriera, punizione
lunga, rigore. Esemplifico solo la prima.
- Totale di gioco |
resta in totale |
- Campo stretto |
sta su chi tira e segue il tiro |
- Piattina |
documenta barriera e portiere |
- 16m
ds e sn |
una resta in totale per il fuori gioco,
l’altra segue il tiro |
- curva |
segue il tiro |
- retro bassa |
se è a favore segue il tiro |
- reverse |
documenta le disposizioni delle panchine |
Gol (su punizione o su azione):
- Totale di gioco |
resta in total |
- Campo stretto |
segue il tiro e va su chi ha tirato |
- Piattina |
è fissa sul portiere |
- 16m
ds e sn |
entrambe documentano la reazione del
pubblico |
- curva |
segue il tiro, documenta la decisione
dell’arbitro, quindi va sul pubblico |
-
retro bassa |
se è a favore segue il tiro e il
protagonista, altrimenti è sulla reazione del portiere
avversario |
- reverse |
documenta la reazione delle panchine e
della tribuna |
Rilancio del portiere
- Totale di gioco |
totale |
- Campo stretto |
piano d’ascolto a centro campo e contesa
aerea |
- Piattina |
portiere che rilancia |
- 16m
ds e sn |
portiere a favore che rilancia e totale
del rilancio per il fuori gioco |
- curva |
totale dell’azione |
- retro bassa |
se è a favore fa il portiere che
rilancia |
- reverse |
disposizioni dalle panchine e tribuna |
Tiro dal Corner
- Totale di gioco |
segue il tiro in totale stringendo in
area |
- Campo stretto |
mostra chi va a tirare e documenta il
movimento in area e il tiro |
- Piattina |
mostra il terzino che entra in area e
documenta in dettaglio le marcature |
- 16m
ds e sn |
se a favore mostra in totale le
marcature in area, il tiro e l’azione per il fuori gioco |
- curva |
totale dell’azione in area e tiro |
- retro bassa |
se è a favore documenta l’azione in area
e il tiro |
- reverse |
disposizioni dalle panchine e reazioni |
Fallo laterale: è una situazione semplice
- Totale di gioco |
resta in totale nel punto dove è uscita
la palla |
- Campo stretto |
rimette la palla in gioco |
- Piattina |
mostra chi ha fatto uscire la palla o le
marcature sulla rimessa |
Fuori gioco
- Totale di gioco |
resta in totale per la ripresa del gioco |
- Campo stretto |
mostra la reazione di chi era in fuori
gioco |
- Piattina |
mostra il guardalinee |
- 16m
ds e sn |
hanno mostrato il fuori gioco e
riprendono l’avvio dell’azione |
Cambio dei giocatori
- Totale di gioco |
resta in totale sull’area del cambio |
- Campo stretto |
mostra chi esce e rientra con chi entra |
- Piattina |
mostra chi esce e l’accompagna in
panchina |
- 16m
ds e sn |
reazioni del pubblico |
-
reverse |
documenta le fasi di riscaldamento e
accordi con il tecnico, mostra la lavagnetta, documenta chi
entra |
(ci sono procedure specifiche per il doppio cambio)
Nello
standard a 12 camere, l’impianto è arricchito da
- due lungofocali posizionati all’altezza delle linee di
fondo del campo su supporti detti Hilo
- una steadycam
- un braccio dietro una delle due porte
Sono preziose camere di arricchimento ma voglio sottolineare
soprattutto che i due hilo mi consentono, ovviamente, di seguire
l’azione in dettaglio, ma anche – a gioco fermo e nella rispettiva metà
campo – di occuparsi del 3° protagonista (l’arbitro) liberando
dall’incombenza la camera in curva. La funzione di queste due camere non
si esaurisce qui: il terzo protagonista può essere il terzino che si
presenta in area avversaria per il colpo di testa, il giocatore che ha
fatto il passaggio smarcante o il difensore che ha fatto l’ultimo errore
prima del gol; le situazioni in area sono meglio evidenziate, sia
durante l’azione sia in occasione del tiro dal corner. Allo stesso
modo, la steadycam accompagna i giocatori in campo, li presenta e li
porta al tunnel; in partita accompagna l’azione sulla linea laterale
sinistra e assiste il tiro dal corner. Il crane dietro una delle porte
consente un suggestivo replay dell’azione e del tiro in porta e viene
usato in diretta per il rilancio del portiere oltre che per immagini di
alleggerimento.
La discussione (con 8 o 12 camere) è servita per
illustrare e concordare le funzioni di ciascuna camera nelle situazioni
che si presenteranno in partita. E’ servita a chiarire qualche dubbio,
approfondire qualche ruolo (specie con cameraman nuovi o abituati ad
altri camera discipline). In conclusione di briefing, agli interessati
consegno una paginetta che riassume il ruolo di ciascuna camera, con
l’invito a critiche e suggerimenti. Questo contributo descrive meglio il
ruolo di ciascuna camera e la sua “filosofia”. Sono stati elaborati
per il Campionato italiano di calcio 2011/2012 per lo standard ad 8
camere.
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