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Ed in proposito ci sembra corretto raccogliere subito le impressioni di Giancarlo Tomassetti, il regista della Rai che tanta parte, proprio in occasione dei mondiali, ha avuto per migliorare le condizioni di ripresa della canoa fluviale:
Ottimo paragone. E successivamente ho potuto apprezzare la vera essenza di questo vino novello: lo scorso giugno a Vichy ho visto dei percorsi artificiali che hanno ben altro impatto con la natura. Ho seguito i progetti della Val di Sole sin dalla loro preparazione, con l’assoluto rispetto dell’ambiente nella trasformazione determinata dalle esigenze tecnico-sportive, con un impatto visivo e naturale degno della migliore considerazione. Possiamo parlare di amore a prima vista? Di questa esperienza ho riportato un ricordo professionale eccezionale. Essendo vergine di questa disciplina e con la fortuna di chi ne ignora ogni risvolto, l’ho guardata con l’approccio rispettoso del neofita ed ho capito i motivi della sua poca televisività. Ossia? Ricordo, nel premondiale, trasmissioni durate quasi 4 ore, sicuramente di buona rilevanza sportiva, alla fine delle quali non si sapevano ancora i risultati: il massimo dell’anti-televisività. Abbiamo suggerito alla Federazione internazionale, nel pieno rispetto delle regole tecniche della disciplina dello slalom, di dare una televisività alla competizione, riformulando le gare, proponendo delle finali con un predeterminato numero di concorrenti e prevedendo intervalli di partenza che consentissero di seguire l'intero percorso e la completezza del gesto atletico. Ottimo risultato, che è stato molto apprezzato. Nella scia delle modifiche per lo slalom, abbiamo proposto una piccola rivoluzione anche per la discesa. Analizzando le riprese dei precedenti campionati, avevo notato che la discesa veniva interpretata come una differita: noi abbiamo realizzato una vera diretta, innestando le tecniche di ripresa dello sci di fondo in Val di Fiemme. Sul percorso abbiamo realizzato 4 postazioni televisive: partenza, primo intermedio, secondo intermedio e arrivo. Riformulando l’intero apparato cronometrico negli intertempi, siamo andati sui migliori in queste postazioni, costruendo un racconto televisivo a suspence, che consente a tutti di seguire con interesse e nella completezza dell’informazione queste splendide gare. E’ un gran merito il suo, per la promozione dello sport canoistico. Noi
abbiamo dato dei suggerimenti: il merito naturalmente non spetta soltanto
all’ignoranza specifica del regista, ma spetta anche all’ I.C.F.,
alla F.I.C.K. ed al Comitato Organizzatore sul luogo, per la collaborazione
concessa. E’ una grossa soddisfazione vedere accolte delle proposte
che inducono mutamenti radicali delle regole. Sicuramente: tutto questo
nostro lavoro è stato recepito in campo mondiale ed è una grande soddisfazione
per noi. Soddisfazione professionale, per essere riusciti a favorire
uno sport e la sua televisività, annullando così l’impressione che
ebbi al primo impatto con questa disciplina, ossia che la canoa avesse
il massimo della rappresentatività nell’istantanea fotografica. |
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Giancarlo TOMASSETTI |